Misserville, Fantascienza come utopia nei saggi di Liana Borghi

Giardino dei ciliegi – Firenze, 26 febbraio 2022

Fantascienza come utopia nel pensiero di Liana Borghi
di Giuliana Misserville

Cercando e rileggendo i saggi di Liana Borghi , a partire da quelli scritti sul finire degli anni Settanta, è possibile individuare una sorta di percorso attorno alle questioni dell’utopia coniugate con le istanze del femminismo e della riflessione sulla soggettività lesbica.
Già in un saggio del 1979 dedicato a Mary Wollstonecraft , Liana individua l’utopia come motore e pratica del divenire, un elemento che mi appare ricorrente nelle riflessioni successive. In particolare, come scrivevo su Ghinea , ero

“andata a ripescare un saggio di Liana del 1979 in cui, riferendosi all’ultimo romanzo lasciato incompiuto da Wollstonecraft, Maria or the Wrongs of Woman, scrive come in quelle pagine l’autrice inglese “nega l’utopia come luogo dell’illusione e l’afferma come condizione del divenire”. Questo intendere l’utopia come motore e pratica del divenire penso sia una sorta di filo nascosto che lega quel saggio a quanto Liana scriverà in seguito”

Qui cercherò di capire come e quando il ragionamento sull’utopia è divenuto il nucleo degli studi di Liana sulla fantascienza.
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